GUTTUSO RENATO

 

Renato Guttuso nasce il 26 dicembre 1911 a Bagheria. La città natale è molto importante per l’artista perché è il luogo dove entra in contatto con il mondo della pittura, che per tutta la vita continua a fornirgli un vasto repertorio di immagini e colori. Nel 1924, ad appena 13 anni, comincia a firmare e datare i suoi lavori: sono piccole tavolette dove copia i paesaggi siciliani dell’ottocento. Negli anni seguenti inizia a frequentare l’atelier del pittore futurista Pippo Rizzo e l’ambiente artistico palermitano. Nel 1928 partecipa alla sua prima mostra collettiva. Nel 1931 partecipa con due quadri alla Quadriennale d’arte di Roma. Nel 1932 una sua mostra alla Galleria del Milione suscita grande interesse nella società artistica milanese. Per vivere a Roma esegue alcuni lavori di restauro alla Pinacoteca di Perugia e alla Galleria Borghese di Roma. In questo periodo stringe rapporti con molti artisti dell’epoca, quali Mario Mafei, Francesco Tronbadori, Corrado Cagli, Pericle Fazzini ed altri. Dal 1929 inizia a collaborare con giornali e riviste e inizia a delineare le sue scelte su una pittura impegnata. Il suo primo articolo su Picasso causa l’intervento della censura fascista e pone fine alla sua collaborazione con il giornale l’Ora di Palermo. Nel 1934 espone di nuovo a Milano con il ‘’Gruppo dei 4’’ fondato a Palermo con Giovanni Barbera, Nino Franchina e Lia Pasqualino. Trascorre tutto l’anno a Milano per il servizio militare e stringe amicizia con Birolli, Sassu, Marzù, Fontana con cui dividerà lo studio. Si avvicina anche a letterati come Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini, Antonio Banfi, Edoardo Persico. Tuttavia il periodo milanese è contrassegnato da una grande depressione. Nel 1937 torna a Roma, i suoi studi in questi anni diventano centri culturali molto vivaci. In questi anni nascono profonde amicizie con Moravia, Tronbadori, Alicata, che avranno un ruolo fondamentale nella sua adesione al partito comunista.  Nel 1940 al Teatro della Arti di Roma, Renato Guttuso fa il suo esordio nella scenografia musicale, firmando scene e costumi per l’Histoire du Soldat. Nel 1943 lascia Roma per motivi politici e partecipa alla resistenza antifascista. Della lotta antifascista lascia una struggente raccolta di disegni realizzati con inchiostri delle tipografie clandestine intitolati Gott Mitt Uns.

Tra il 1945 e il ’50 a Parigi con Pablo Picasso stringe un’amicizia che durerà tutta la vita. In Italia, insieme ad altri artisti, fonda il movimento ‘’Fronte Nuovo delle Arti’’, un raggruppamento di artisti molto impegnati politicamente con lo scopo di recuperare le esperienze artistiche europee che a causa del fascismo erano poco conosciute in Italia. AQ Varsavia, nel 1950, ottiene il Premio del Consiglio Mondiale della Pace e nello stesso anno tiene la sua prima personale a Londra. Sempre presente alla Biennale di Venezia. Dal 1957 collabora con le maggiori riviste di teoria e critica d’arte. Elio Vittorini scrive un’importante monografia sul pittore mentre l’amico Pasolini scriverà un’introduzione per uno dei suoi libri di disegni. Partecipa ad un’importante mostra a New York. Nel 1961 il Museo Puskin di Mosca gli dedica una retrospettiva. Nel 1963 cura la scenografia per il Macbeth di Verdi. Nel 1966 realizza il grande ciclo di opere dell’Autobiografia. Nel 1971 riceve la Laura Honoris Causa dall’Università di Palermo. Nel 1972 riceve il Premio Lenin e gli viene dedicata un’importante  antologica. Nel 1981 partecipa all’Art Expò di New York. Esce a Parigi la monografia Hommage a Guttuso. Nell’83 vengono pubblicati i primi tre volumi del Catalogo Generale delle Opere. Nel 1985 intraprende un’opera monumentale affrescando la volta del Teatro Lirico Vittorio Emanuele di Messina. Nel 1986 realizza un ciclo di opere dedicate al Gineceo. Il 18 gennaio 1987 muore lasciando molte opere alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Il Museo Guttuso raccoglie la più ampia collezione di opere, quadri, disegni e grafica d’artista. Dopo la sua morte il figlio adottivo fonda gli Archivi Guttuso che organizzano numerose mostre.