PINELLI PINO
Nasce a Catania nel 1938. Frequenta studi d’arte a Catania fino al 1964 si trasferisce a Milano.
Indagando la superficie (pittorica) nella sua geometria, nel colore e nella forma, troverà i segni distintivi che ancora oggi caratterizzano li suo lavoro e lo hanno reso uno dei maggiori esponenti della Pittura Analitica.
Nel 1968 inaugura la sua prima importante mostra personale presso la storica Galleria Bergamini, ma è all’inizio degli anni ’70 che l’artista chiarisce il suo ideale di pittura e arriva, per un processo di sottrazione, al monocromo. Nascono nel 1971 le “Topologie” e nel 1972 i “Punti molli”.
Nel 1973 cambia la titolazione dei quadri, i monocromi diventano “Pittura” con a seguire la lettera che ne contraddistingue il colore (R rosso, BL blu…).
Nel 1976 il concetto classico di quadro si rompe e il muro entra a far parte dell’opera, iniziano così le prime “Disseminazioni” dove frammenti (materici) di pittura sono lanciati sul muro mimando il gesto del seminatore, Pinelli scrive così la sua nuova “sintassi del fare”.
Già dal ‘74 non usa più la classica tela, la sua pittura necessita di un concretizzarsi in una massa di colore ed a questo scopo utilizza della flanella non preparata introducendo anche la componente tattile all’opera. La pittura cambia struttura, la superficie che somiglia ad una pelle di daino dona allo spettatore, inesorabilmente attratto, un piacere tattile oltre che visivo. La sperimentazione sui materiali continua fino all’utilizzo di un “velluto misterioso” che elettro-staticamente si fissa alla struttura e gli dona l’aspetto che oggi più comunemente conosciamo.
Presente a tutte le mostre dedicate alla Pittura Analitica, espone in importanti mostre in Italia e all’estero. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1986. Vive e lavora a Milano.
Lascia un commento